• 22 Feb

    Mercoledì delle ceneri

     Signore, la nostra fede è come cenere,
    tiepida e inconsistente!
    La nostra speranza è come cenere:
    leggera e portata dal vento.
    Il nostro sguardo è come la cenere:
    grigio e spento.
    Le nostre mani sono come la cenere:
    quanta polvere!
    La nostra comunità è come la cenere:
    quanta dispersione!
    Signore Dio nostro, ti ringraziamo
    perché nel cammino di quaranta giorni
    che oggi iniziamo,
    il soffio del tuo Spirito
    accende di nuovo il suo fuoco
    che cova sotto le nostre ceneri.
    Amen

    anonimo

  • 20 Feb

     

    Bisogna dunque che io
    lasci ogni immagine
    per pensare a te. Mio Dio.

    È una traccia nel deserto
    il cammino che mi porta a te,

    non ha sentieri segnati.

    E se mi perdo, ti trovo.

    Se mi perdo, tu vieni a me,

    mio unico e necessario Bene.

     

                         Anonimo del XIII sec.

  • 19 Feb

     

    Signore mio Gesù,

    quando le mie labbra si avvicineranno alle tue,

    fammi sentire il tuo fiele.

    Quando le mie spalle si appoggeranno alle tue,

    fammi sentire i tuoi flagelli.

    Quando la carne tua si comunicherà alla mia,

    fammi sentire la tua Passione.

    Quando la mia testa si avvicinerà alla tua,

    fammi sentire le tue spine.

    Quando il mio costato si accosterà al tuo,

    fammi sentire la lancia.

     

    Santa Gemma Galgani, Estasi

     

     

  • 16 Feb

     

    Voglio ricordare le mie passate sozzure,

    le oscurità della mia anima,

    non perché le ami,

    ma per amare te, Dio mio.

    Lo faccio per amore del tuo amore,

    rievocando le mie vecchie strade perverse.

    Il ricordo è amaro,

    ma spero che mi riesca dolce tu,

    dolcezza che non inganna,

    dolcezza felice e sicura.

    E per amore del tuo amore,

    tendo a raccogliere me stesso

    dalla dispersione in cui mi trovai,

    frantumato in mille pezzi,

    quando, allontanandomi da te,

    che sei l’Uno,

    mi ridussi a un nulla,

    sperdendomi nei molti.

     

    Agostino di Ippona, Confessioni II, 1,1

  • 15 Feb

            

                    Per il peccato che abbiamo commesso:

    per infedeltà alla nostra vocazione cristiana

    rimanendo sordi alla tua volontà

    per la durezza e la chiusura del nostro cuore,

    per presunzione o disprezzo,

    per il nostro orgoglio ed egoismo,

    per spirito di superiorità e di elitarismo,

    per la nostra ostinazione e la disobbedienza,

    per il nostro spirito di indipendenza.

                    Per il peccato che abbiamo commesso:

    rifiutando la compassione,

    per cattiveria o per vendicarci,

    per troppo legalismo,

    per il lassismo abbandonandoci alle nostre passioni,

    per leggerezza o per vigliaccheria,

    sottraendoci al nostro dovere ripiegandoci su noi stessi.

                    Per il peccato che abbiamo commesso:

    per violenza verbale,

    per abuso di potere seminando la discordia,

    diffondendo discorsi malevoli,

    con le bugie o con un silenzio complice,

    deridendo altri, avendo poca stima dei nostri fratelli.

                    Per il peccato che abbiamo commesso:

    con la nostra indifferenza o pigrizia,

    per il nostro cinismo,

    rifiutando di metterci in discussione,

    non pronunciandoci per la verità,

    rimanendo in silenzio di fronte all’ingiustizia,

    non rispettando la libertà dei nostri fratelli.

                    Per il peccato che abbiamo commesso:

    con le relazioni disoneste,

    per gelosia e invidia del nostro prossimo,

    conservando rancore,

    per frode di denaro,

    rifiutando di condividere per paura di mancare,

    trascurando la preghiera. 

    Noi ti chiediamo perdono, Signore!

  • 14 Feb

    Lasciami piangere, Signore,

    lo spettacolo della mia follia,

    e ridire della mia irragionevolezza.

    Io ho vergogna di me,

    ranocchio malsano,

    e della mia bussola rotta.

    Aiutami, mio Dio;

    tu, la cui mano accarezza

    i monti e l’oceano,

    demolirai in me il muro del peccato.

    Passato, presente, futuro,

    tutti gli istanti della mia vita
    raccoglierai in uno solo
    e mi restituirai la limpidezza
    del mio sentire.

    Tu, Dio della mia felicità,

    assai più che perdono,

    dono.

     Max Jacob

  • 02 Feb

     

    Ti offro, Signore, i pensieri,

    perché siano rivolti a Te;

    le parole,

    perché siano ispirate da Te;

    le azioni,

    perché siano secondo la tua volontà;

    le sofferenze,

    perché siano per Te.

    Voglio tutto ciò che tu vuoi,

    lo voglio perché tu lo vuoi,

    lo voglio fino a quando tu lo vuoi.

    Ti prego, Signore,

    illumina l’intelligenza,

    infiamma la volontà,

    purifica il cuore,

    santifica l’anima.

    Che io pianga le colpe passate,

    respinga le tentazioni future,

    corregga le cattive tendenze,

    coltivi le necessarie virtù.

                                           Clemente XI, papa

     

  • 02 Feb

    Inno di lode
    da un campo di prigionia

     

    Lodato sia il Signore per tutte le cose,

    la sua umiltà e la sua provvidenza.

    Lodato il suo amore per tutte le cose,

    lodata la sua lunga pazienza.

    Lodato sia il Signore che perdona le colpe,

    largisce successi e afflizioni;

    lodato il Signore il quale ha disposto
    che vivessimo tempi fatali.

    Lodate il Signore pene e rovesci,

    voi gioie serene e dolori,

    voi mali affliggenti la vita
    che fate più umile il cuore.

    Lodate sia il signore che aiuta noi stanchi
    in cammino alla meta agognata,

    lodato lui che accende nel cuore
    l’anelito al vero e alla pace.

    Lodato sia il Signore per le croci che pesano,

    l’aiuto che accorda nella lotta interiore,

    la quiete e il fuoco che provano.

    Per tutte le cose sia lodato il Signore!

     

    Anonimo, da “Samizdat” negli Anni Sessanta

     

  • 24 Gen

     

    Padre santo,

    tu che hai glorificato tuo Figlio Gesù

    e gli hai conferito potere su ogni carne,

    perché egli comunichi la vita eterna

    a tutti quelli che hanno creduto in lui quale Dio e Salvatore,

    noi ti ringraziamo del dono elargito a noi uomini:

    di comprendere la profondità dell’unione consustanziale

    che è tra te e tuo Figlio e lo Spirito santo,

    alla quale ci hai chiamati

    attraverso la preghiera innalzata a te dal figlio tuo:

    «Affinché siano tutti una cosa sola,

    come tu sei in me, o Padre, e io in te;

    affinché anche loro siano una cosa sola in noi,

    e così il mondo creda che tu mi hai mandato».

    Noi veramente crediamo

    che questa unità cui ci hai coinvitati,

    è necessaria quale testimonianza

    del mistero della tua opera nella natura umana,

    incline alla decomposizione e alla disintegrazione

    a causa del peccato e dell’egoismo.

    Questa unità è necessaria anche perché il mondo creda

    che non c’è altra speranza

    se non nella persona di Gesù Cristo, tuo prediletto,

    che hai mandato per unire le realtà celesti con quelle terrestri. 

    Noi confessiamo che la venuta di tuo Figlio in noi

    provoca in noi un’attrazione insopprimibile verso l’unità:

    «Io in loro e tu in me,

    perché così siano perfettamente uno,

    e il mondo sappia che tu mi hai mandato

    e che li hai amati come tu hai amato me».

    Perciò tutte le nostre resistenze

    alla piena realizzazione dell’unità in te,

    quell’unità che tu hai voluto per noi,

    costituiscono una carenza di fede

    e una mancanza di carità da parte nostra.

    Queste deficienze ci fanno anteporre

    le controversie ideologiche, politiche, razziali

    alle esigenze dello Spirito, della fede e dell’amore

    e affievoliscono la voce di Cristo nei nostri cuori

    per accondiscendere al mondo e agli uomini. 

    Padre santo,

    glorifica il tuo Figlio nella vita della chiesa,

    perché la chiesa glorifichi te e il figlio tuo

    quando tutti si saranno liberati

    da ogni impedimento contro l’unità e l’amore.

    Signore non lasciare che la comunità soccomba

    e tenti di eliminare un peccato con un altro peccato,

    di curare un male con un altro male;

    non permettere che l’unità sia cercata

    attraverso controversie ideologiche,

    e la carità sia confusa con la politica,

    e le coalizioni razziali vengano considerate

    una forza dello Spirito.

     

    Matta el Meskin , monaco

  • 04 Gen

    Siamo come viandanti                                                      

    che per un momento si fermano e cantano;                    

    ancora intorpiditi dalle pene del viaggio.                        

    Ben lo sappiamo che, sulla montagna dell’oggi             

    non possiamo piantare le tende della pace.                   

    Ben lo sappiamo che dobbiamo ripartire

    scendere nelle pianure ostili, risalire le valli,                   

    guadare i fiumi, traversare i deserti,                                

    e camminare ancora e sempre ancora.  

    Ma sappiamo anche che un giorno

    a noi sconosciuto,   

    giungeremo alle porte della Città  

    il cui re è un Bambino                     

    e la cui sola luce è l’Agnello immolato.

    Per questo noi ti rendiamo grazie,

    Padre santo, per averci donato

    un poco di questa gioia                 

    che domani lieviterà il mondo

    quando il Figlio tuo, vincitore,

    si porrà alla testa dell’immenso corteo umano   

    e riconsegnerà il regno ormai maturo                             

    per la festa definitiva e sicura.
    Noi allora regneremo con Lui

    per i secoli dei secoli. Amen.

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