• 31 Mar

    Consacrazione della nostra vita a Cristo attraverso Maria

     

    Maria tu sei la Madre di Cristo,

    Madre della Comunione

    che tuo Figlio ci dà,

    come dono sempre nuovo e potente,

    che è un gusto di vita nuova.

    Attraverso di Te noi perciò

    consacriamo tutto noi stessi,

    tutte le gioie e le sofferenze che Tuo Figlio

    sceglie per noi e la nostra stessa vita,

    affinchè tu diventi la Madre della Vita,

    e Cristo doni a tutti gli uomini

    lo stesso gusto di vita nuova 

    che ha donato a noi.
    Amen

     

     

  • 30 Mar

    La tua bontà Signore

     

    Piango il presente
    e detesto il passato,

    temo per il futuro
    la colpa che ho commesso:

    e nel mio orgoglio
    leggo il tuo giudizio.

    La tua bontà, Signore,

    supera la mia ingiuria:

    usala con dolcezza,

    come fa il padre col figlio:

    meno avessi peccato,

    minore sarebbe la tua grazia.

     

    Mathurin Régnier (1573-1613)

  • 27 Mar

    Ricevimi, Signore

     

    Sono davanti alle porte della tua Chiesa
    e non mi libero dai cattivi pensieri.

    Ma tu, o Cristo,

    che hai giustificato il pubblicano
    che hai avuto compassione della Cananea,

    e hai aperto al ladrone le porte del paradiso,

    aprimi il tesoro della tua bontà
    e poiché mi avvicino e ti tocco,

    accoglimi come la peccatrice
    e l’inferma che hai guarito.

    Questa, che ha toccato il lembo del tuo vestito,

    riebbe la salute;

    e quella, che ha abbracciato

    i tuoi piedi incontaminati,

    ottenne il perdono dei peccati.

     

    San Giovanni Damasceno

  • 24 Mar

    1. Tempio di Luce

     

    O Tempio della Luce
    senza ombra e senza macchia,
    intercedi per noi presso il figlio tuo,
    mediatore della nostra riconciliazione,
    perché egli perdoni le nostre debolezze,
    allontani da noi ogni discordia,
    e conceda alle anime nostre
    la gioia di amare i fratelli.
    O Maria, al tuo cuore immacolato
    raccomandiamo tutto il genere umano;
    fa’ che conosca l’unico e vero salvatore,
    Gesù Cristo;
    allontana da esso le calamit�
    provocate dal peccato,
    dona al mondo intero la pace nella verità,
    nella giustizia, nella libertà e nell’amore.
    Amen.

     

     

     

    2. A Maria benigna

     

    Vergine santa,
    nella tua dimora gloriosa
    non dimenticare le tristezze della terra.
    Rivolgi uno sguardo di bont�
    su coloro che soffrono,
    che lottano contro le difficoltà,
    che appressano continuamente le loro labbra
    alle amarezze della vita.
    Abbi pietà di coloro che ti amano,
    e son  costretti a vivere separati.
    Abbi pietà di coloro che sono abbandonati
    nella solitudine del loro cuore.
    Abbi pietà della nostra fede
    così vacillante.
    Abbi pietà di quelli che piangono,
    di quelli che pregano, di quelli che tremano.
    Dona a tutti la speranza e la pace.
    Così sia.

    Henri Perreyve (1831-1865)

     

    3. Come Maria

     

    Come Maria,
    sconosciuta donna di Nazaret,
    che nel silenzio adorante ha sperato e ha atteso
    l’avverarsi delle tue promesse,
    anche noi, o Signore Iddio,
    nel silenzio operoso della nostra fatica quotidiana,
    abbiamo atteso il dono del tuo Figlio,
    generatore di una nuova umanità.
    Ed ora egli è qui, dentro di noi,
    pane disceso dal cielo,
    fatto cibo per noi,
    affamati di speranze eterne e di valori assoluti.
    È qui dentro di noi,
    nel segno di un pezzo di pane,
    come lo era nel grembo di  Maria
    nella fragile carne d’un feto.
    Come Maria,
    leviamo a te il nostro grazie
    perché grandi cose hai operato
    per noi e in noi,
    anche oggi!

    A.D.

  • 22 Mar

    Le mie mani

     

     

     

    Le mie mani,

    coperte di cenere,

    segnate dal mio peccato
    e da cose fallite,

    davanti a te, Signore, io le apro,

    perché ridiventino capaci di costruire
    e perché tu ne cancelli la sporcizia.

                Le mie mani,

    avvinghiate ai miei possessi
    e alle mie idee già fatte,

    davanti a te, Signore, io le apro,

    perché lascino sfuggire i miei tesori.
                Le mie mani,

    pronte a lacerare e a ferire,

    davanti a te, Signore, io le apro,

    perché ridiventino capaci di accarezzare.

                Le mie mani,

    chiuse come pugni di odio e violenza,

    davanti a te, Signore, io le apro,

    tu vi deponi la tua tenerezza.

                Le mie mani,

    si separano dal loro peccato;

    davanti a te, Signore, io le apro:

    attendo il tuo perdono.

     

    Charles Singer

  • 10 Mar

    Liberami da me stesso

     

    Signore, fa’ che la mia persona ispiri fiducia
    a chi soffre e si lamenta,

    a chi cerca luce perché è lontano da te,

    a chi vorrebbe incominciare

    e non se ne sente capace.

    Signore, aiutami a non passare accanto a nessuno
    con volto indifferente e con cuore chiuso,

    con passo affrettato.

    Signore, aiutami ad accorgermi subito
    di quelli che mi stanno accanto.

    Fammi vedere quelli preoccupati e disorientati,

    quelli che soffrono e non lo mostrano,

    quelli che si sentono isolati senza volerlo,

    e dammi quella sensibilit�
    che mi fa incontrare i loro cuori.

    Signore, liberami da me stesso
    perché ti possa servire,

    perché ti possa mare,

    perché riesca ad incontrarti
    in ogni fratello che tu mi fai incontrare.

     

    G. Volpi

  • 03 Mar

    Se tu guardi in me

     Signore mio Dio,
    il tuo nome è l’Onnipotente.
    E io, per la paura
    schizzo fuori dai miei sandali.
    Perché io sono il nulla:
    è questo il mio nome davanti a te.
    Se tu mi guardi, il tuo sguardo si fissa
    nel nulla assoluto.
    Non distogliere il tuo sguardo
    e abbi pietà.
    Signore, fa’ che io possa cantarti!
    Signore, mio Dio, il tuo nome è l’Onnipotente,
    e io sono in te.
    E io, di nuovo, dalla gioia
    schizzo fuori dai sandali.
    Perché, tu con me:
    questo è il mio nome davanti a te.
    Se tu guardi in me, allora vedi anche te.
    La tua eterna misericordia.
    Così io posso cantare.
    Signore, cantare a te!
    Onnipotente tu sei; io sono in te!
    Adesso posso vivere la mia dura giornata.
    Io sono redento e risuscitato davanti a te.
    Se tu mi guardi, vedi il mondo in me,
    e gli fai dono della tua misericordia.
    Per essa lascia che canti
    la tua lode, Signore!

     Silja Walter

  • 28 Feb

    Non ti nascondo le mie ferite

    Quando mi sarò unito a te
    con tutto il mio essere,
    non sentirò più dolore o pena;
    la mia sarà vera vita,
    tutta piena di te.
    Tu sollevi in alto colui
    che riempi di te;
    io, invece,
    che non sono ancora pieno di te,
    sono di peso a me stesso.
    Gioie di cui dovrei piangere
    contrastano in me
    con pene di cui dovrei gioire,
    e non so da che parte stia la vittoria.
    Abbi pietà di me Signore!
    Non ti nascondo le mie ferite.
    Tu sei il medico, io sono il malato;
    tu sei misericordioso,
    io infelice.

                                      Sant’Agostino, Confessioni, X, 28

  • 27 Feb

    La penitenza albero di vita

    La penitenza dunque è vita che ti viene offerta
    al posto della morte.
    E tu, peccatore come me,
    anzi meno di me, io infatti so di esserlo più di te,
    su abbracciala, attaccati a lei,
    con lo slancio e la fiducia
    con cui il naufrago si aggrappa ad una tavola.
    Essa ti solleverà
    quando sarai sommerso nei flutti del peccato
    e ti condurrà al porto della divina clemenza.
    Afferra l’occasione di una fortuna insperata,
    perché tu, che davanti al Signore eri niente,
    goccia in un secchio,  polvere della piazza,
    creta del vasaio,
    tu possa diventare albero,
    quell’ “albero piantato lungo corsi d’acqua”,
    dalle foglie sempre verdi,
    “che da frutto a suo tempo” (cfr Sal 1),
    e non conosce né fuoco né scure.

    Tertulliano, De poenitentia, IV,1

  • 24 Feb

    Quant’è oscuro il mio abisso

     

    Mio Dio, mi hai ferito d’amore
    e ancora aperta è la ferita.
    Immergimi nei flutti del tuo Vino,
    impastami nel Pane della tua mensa.
    La fronte che non sa arrossire
    sarà sgabello dei tuoi piedi santi.
    Il mio cuore batte solo per le cose vane,
    vorrei che palpitasse
    per le spine del Calvario.
    Ecco i miei piedi, viandanti frivoli
    che non hanno corso all’appello della Grazia.
    Ecco la mia voce, menzognera
    e sorda al tuo richiamo per una vita di penitenza.
    Ecco i miei occhi, lampade d’errore,
    che si sono negati al pianto e alla preghiera.
    Dio di tremore e Dio di santità,
    quant’è oscuro l’abisso della mia colpa!
    Tu, Dio di pace, di gioia e di vita,
    io gorgo di paure e di ignoranza.
    Tutti tu ci conosci, a uno a uno,
    e nessuno, tu lo sai, è più di me bisognoso.
    Ma quel che ho, mio Dio, io te lo dono. 

                                                                   Paul Verlaine

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