• 22 Giu

    LEGGERE SPIRITUALMENTE
    L’ITINERARIO DEL PROPRIO CAMMINO

     

    di p. attilio franco fabris

     

    E’ un’avventura affascinante il cercare di scoprire Dio nella propria vita.

    Gli uomini di Dio di tutte le epoche e di tutte le religioni ci dicono che questo è possibile.

    C’è chi cerca Dio nel silenzio e nella solitudine del deserto, chi nel rumore della città, chi in mezzo agli uomini… Dove non importa. L’importante è cercarlo. La fede biblica ci indica nella storia una direzione privilegiata, un “luogo teologico”, per scoprire Dio nella propria esistenza. Dio è presente in ogni istante della tua vita, dall’inizio alla fine, nei momenti decisivi e in quelli quotidiani e apparentemente banali, nelle gioie, nelle prove e malattie. Lo sarà anche al momento della conclusione del tuo itinerario terreno.

    Un mistico induista racconta la sua esperienza: Una volta, lungo tutta una giornata, percepii l’immagine delle infinite meraviglie di Dio presenti nella creazione. Allora pregai così: Padre, quando ero cieco non trovavo una sola porta che mi introducesse a te. Ora tu hai medicato i miei occhi e io scopro porte da ogni lato: nel cuore dei fiori, nelle voci dell’amicizia, nel ricordo delle esperienze liete. Ogni impulso della mia preghiera mi apre una nuova porta di accesso al tempio immenso della tua presenza (Paramahansa yogananda). Questa porta per te è la tua storia.

    Una lettura diversa

    Quando parlo di imparare a leggere spiritualmente il cammino della tua vita, intendo l’arte di saper leggere qualsiasi avvenimento in un senso che sia capace di andare “oltre” le apparenze, gli aspetti fenomenici.

    Si tratta di sviluppare un atteggiamento mentale al fine di penetrare ed interpretare il mistero della vita tua e di ciò che ti circonda.

    Questo comporta una disposizione fondamentale: la tua collaborazione attenta con le continue ispirazioni della grazia. Questa disposizione porta ad un atteggiamento contemplativo di fronte alla vita, ad una preghiera continua fatta di ascolto dell’esistenza.

    Significa percepire nella tua vita la presenza continua del Dio della vita: “In lui noi viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At 17,28).

     

    Se questo non è un gioco o una illusione allora significa  che il cammino della vita ti nasconde un segreto in chiave: una chiave che deve essere decifrata. Come una scrittura nascosta, così gli avvenimenti di ogni giorno ti parlano attraverso i loro simboli, i solo segni, e ti rimandono al di là: Questo “al di là” lo decifreremo perfettamente quando ci saremo, ma già ora puoi imparare a decifrarlo leggendo spiritualmente il tuo itinerario.

    La tua storia la puoi leggere attraverso mille lenti e mille angolature. Ci sono molte chiavi di interpretazione… sarà utile uno sguardo a come l’uomo biblico legge la sua vita.

    La sapienza dell’uomo biblico

    L’uomo biblico è essenzialmente un uomo che ha imparato a leggere spiritualmente gli avvenimenti. Crede profondamente ed è convinto che in ogni avvenimento vi sia una manifestazione, una rivelazione di Dio.

    Egli legge la storia del suo popolo e quella sua personale in riferimento costante a Dio: quando perde una guerra… è a causa dell’infedeltà; quando vince una guerra… è Dio che lo ha salvato (cfr 2 Cr 20,1s). La malattia, la pioggia, la siccità… tutto diviene occasione di dialogo tra Dio e il suo popolo. Così Giobbe interpreta spiritualmente il dolore (1,21; 2,10); Davide perseguitato vedrà in questo una permissione di Dio (“ Sam 16,5ss). I salmi sono tutti una continua lettura spirituale (cfr Sal 78; 105…).

    Per la scrittura l’uomo che è in grado, per la sua fede, di leggere spiritualmente la storia diventa sapiente (es. Sir 44; Ebr 11): ovvero è divenuto uno che sa vedere la verità, che sà dare il sapore il senso a ciò che vive.

    Gesù riceve questa tradizione sapienziale e la fa propria. Egli legge ogni avvenimento, da quelli più semplici e ordinari a quelli più tragici, spiritualmente. Al termine della Passione egli dirà: “Tutto è compiuto”; Gesù  legge la sua sofferenza “in chiave” – la volontà di Dio – tutto ha obbedito ad un progetto di amore.

    Comprendi allora l’amaro rimprovero “ai sapienti scribi e farisei” fatto da Gesù. Essi si sono rivelati incapaci di leggere in modo spirituale la sua missione, il tempo favorevole. Si sono fermati alla superficie, hanno adottato chiavi di lettura più facili e comode: “Hanno occhi e non vedono, orecchie e non odono” “Sapete riconoscere l’aspetto della terra e del cielo; come mai non riconoscete questo tempo?”.

    Come leggere spiritualmente?

    L’atteggiamento fondamentale non è la pretesa magica di obbligare Dio  a manifestarsi con un messaggio fatto a propria immagine e secondo i propri desideri.

    Si tratta invece di alimentare continuamente in te un umile atteggiamento di fede, capace di riconoscere e scoprire, giorno dopo giorno, quel messaggio recondito “posto al-di-là” che tanti semplici, con la loro sapienza hanno saputo leggere. Vivi nella certezza che la tua vita è nelle mani di Dio. Non si tratta di sentirti protettoe al sicuro, la vita del credente attraversa tutte le prove come quella di chi non crede, si tratta invece di cogliere la verità del tuo proprio esistere, quel filo conduttore che connette tutti gli avvenimenti della tua vita, dando loro un senso preciso. Se Dio è Dio allora non esiste più l’assurdo, il destino, ma tutto assume senso e significato… Ciò ti porta a non aver più paura della vita, a non essere più assalito dalla preoccupazione di programmare eprevedere, calcolare e controllare, ti libera dall’apprensione di difenderti da chissà quale nemico o rischio o imprevisto. La certezza che la tua vita è nelle manbi di Dio fa sì che tu possa liberarti da queste piccole o grandi schiavitù. In fondo  significa liberarsi da quella insicurezza nascosta che a volte, per reazione, ti fa sentire troppo importante, come se tutto dipendesse da te.

    Vi è una metodologia per far ciò:

    Il primo metodo è certamente l’ascolto della Parola, ricevuta e meditata con spirito di fede. Essa è l’alimento atto a sviluppare in te la capacità di acquisire uno sguardo, una mentalità di fede. La lectio divina ti rende familiare con la storia del popolo eletto, con Gesù, la Chiesa. Con essa tu confronti il tuo cammino umano e di fede.

    In questo senso la parola ti offre una risposta, una chiave di lettura, a ciò che stai vivendo. L’incontro giornaliero, fedele e perseverante con essa diviene indispensabile per conservare una mappa del tuo itinerario. Quanto è bello ripensare a quel pellegrino russo che nel suo peregrinare accanto al pan secco conserva con cura la Parola di Dio: “Per grazia di Dio sono uomo e cristiano, per azioni grande peccatore, per vocazione pellegrino della specie più misera, errante di luogo in luogo. I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso con un po’ di pan secco e, nella tasca interna del camiciotto, la Sacra Bibbia. Null’altro”.

    Un secondo metodo scaturisce anch’esso da un dato di fede. Gesù risorto ti ha assicurato la sua presenza sino alla fine del mondo (Mt 28,16), ti ha consegnato l’avvertenza di riconoscerlo negli ultimi, nei poveri nei semplici e bisognosi. In questi egli è costantemente alla porta della nostra vita e bussa per essere riconosciuto (Ap 3,20).

    Impari a leggere spiritualmente il tuo cammino quando consideri la tua esistenza come una continua serie di opportunità per scoprire la presenza nascosta del risorto. Egli è l’ortolano, il pellegrino, lo sconosciuto sulla riva del lago. Ogni giorno, ogni situazione, ogni persona si può trasformare in occasione di incontro col mistero del Signore risorto. Fai l’esperienza che nella vita di ogni giorno c’è il passaggio nascosto di Cristo: della sua salvezza che ti giunge attraverso mille mediazioni.

    Un terzo metodo. Leggi l’esistenza nella chiave della croce, del mistero pasquale. Come un continuo e incessante passaggio, esodo, dalla vita alla morte, dalla schiavitù alla liberazione, dalla terra al regno. Nell’attesa del passaggio definitivo. Saper discernere in tutte le situazioni di fallimento, povertà, peccato, morte l’invito del Dio liberatore a fare anche tu il tuo pesah, il salto della fede nel Dio fedele.

    Conclusione

    Leggere spiritualmente la vita è un’arte. Si impara a vivere in sintonia con Dio. Diviene un modo per pregare incessantemente. In ogni istante ti è offerta una nuova possibilità. Imparerai a fermarti saggiamente per domandare al Signore: Che cosa mi stai dicendo ora? Cosa vuoi da me in questo momento? Perché tutto ti parla.

    E’ questa la beatitudine: “Beati coloro che ascoltano la parola e la mettono in pratica” (Lc 11,27-28).

    Questo camminare in sintonia con Dio, nell’ascolto alla parola, sulla terra si trasforma in una risposta, un canto gioioso, canto di pellegrini che conservano nel cuore l’ansia felice dell’arrivo: Noi cantiamo quaggiù le lodi di Dio come un giorno le canteremo in cielo. Ma quaggiù le cantiamo trepidanti, in cielo le canteremo sicuri. Quaggiù nell’esilio, lassù nella patria. Canatate o fratelli, come canatano i viaggiatori, i pellegrini: cantate e camminate! Avanti sempre, procedendo nel bene. Fate progressi nella fede e nelle buone opere. Cantate e camminate. Canate con le voci, cantate con i cuori, cantate con la condotta della vita (Agostino, Ex.Ps).

    Posted by attilio @ 09:28

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