Grazie ad un Drone scopre il secondo volto della scultura rupestre di Borzone

Un appassionato genovese sfrutta la famosa “prospettiva diversa” che forniscono i droni per scoprire che nella scultura rupestre di Borzone c’è un secondo volto raffigurante Cristo.

Secondo volto borzone quadricottero news

Nel 1965 durante i lavori di tracciamento della strada carrozzabile nel territorio di Borzone, comune di Borzonasca, viene rinvenuta una scultura rupestre raffigurante un volto. E’ nominato il Volto Megalitico di Cristo e si riconduce all’attività dei monaci Benedettini della vicina Abbazia di Borzone dell’anno mille.

secondo volto megalitico borzone2

Altre valutazioni lo collocano come la più grande scultura rupestre Europea dati i suoi 7 metri di altezza per 4 metri di larghezza. Successivamente verrà sovrapposto un lucido della Sacra Sindone del Cristo alla fotografia dell’effigie rupestre, notando che combaciano e dando origine alla nuova denominazione di Sindone di Pietra.

secondo volto megalitico borzone

Nell’ultimo periodo questa scultura è nuovamente balzata all’attenzione grazie a programmi televisivi come Voyager che hanno cercato di interpretarne i misteriosi aspetti. 

A maggio 2016 un genovese appassionato di droni, Ugo de Cresi,  dopo aver studiato per mesi  la scultura e aver acquisito tutta la parte bibliografica, ha utilizzato il suo drone per volare sulla zona ed ha ripreso delle immagini che gli  hanno mostrano una scoperta sensazionale.

secondo volto di borzone scoperto dal drone

Secondo de Cresi, le sue riprese aeree mostrano un secondo volto ben distinto, anzi ancora più evidente accanto al primo volto. Si tratta di un viso dallo sguardo corrucciato e greve. Speculare al primo volto che mostra  un Dio benevolo, il secondo rappresenta invece una faccia sofferente.

secondo volto di borzone scoperto dal drone 2

“Occorre tenere da conto una considerazione: il viso è visibile solo da lontano e dalla visuale aerea, e questo riconduce alle prime attribuzioni che davano la scultura all'età paleolitica in onore del Dio Pen da cui il nome del Monte Penna. Il volto doveva esser ben visibile da lontano da tutti i "fuochi" della valle. “  Ci ha detto Ugo de Cresi fornendoci alcune altre foto in esclusiva.

Secondo e primo volto borzone quadricottero news

“ Questa scoperta apre nuove  ipotesi di attribuzione storica e scientifica dell’effigie rocciosa, non ancora sottoposta alla datazione certa tramite test di retrodatazione  al carbonio 14”  ha concluso Ugo.

La vicenda è senza dubbio molto intrigante, e testimonia ancora una volta l’utilità dei cosiddetti droni, in particolare di quadricotteri e multirotori in genere che consentono di decollare ed atterrare verticalmente ( Vtol ) e di mantenere l’hovering se necessario.